SCRIVERE


Se nella prima parte del libro ti ho divertito, nella seconda un po’ commosso, negli ultimi capitoli sicuramente se hai a che fare con il mondo della scuola ti farò discutere e forse arrabbiare, perché parlando della scuola di oggi e dei suoi problemi ho trattato della Riforma del Governo Renzi. Chissà se sei d’accordo? Penso di no.

Fammelo sapere scrivendo sul mio Blog.

Questa riforma non s’ha da fare

…Gli insegnanti si svegliano dal loro torpore solo quando si parla di valutazione. Travolsero con lo sciopero nel 2000 il ministro Berlinguer quando osò proporre una forma di concorso per stabilirne i meriti per la progressione di carriera, subito ribattezzato per dispregio Concorsone, tanto da indurlo a dimettersi. Il 5 maggio 2015 l’imponente adesione allo sciopero contro la legge sulla riforma della scuola del governo Renzi muove dalla stessa paura di essere giudicati. Segno che la pressione dei sindacati al livellamento del corpo docente ha ancora fascino. Risulta incomprensibile la loro ostilità che ha fatto leva sui timori di veder analizzata la prestazione resa, riportando gli operatori della scuola su posizioni arretrate al di fuori del confronto europeo. Un rigurgito dell’egualitarismo che ha rivitalizzato le rappresentanze dei lavoratori interpreti del malcontento in nome di un conservatorismo a tutti i costi che ha dato voce a sopite paure sbandierando richieste di nuove infornate nella vecchia logica assistenzialista. Qualunque propaganda esige un simbolo contro cui scagliarsi e in questo caso si è scelto il preside che anziché protagonista della autonomia per migliorare il servizio lo si è trasformato in espressione dell’arroganza del potere, quando in ogni sistema scolastico evoluto altro non è che un dirigente con capacità decisionali. Fuori da ogni logica la critica di un deputato del Movimento 5 Stelle che paventava che i presidi si sarebbero lasciati corrompere nell’adempimento delle loro funzioni, allora con un simile ragionamento dovremmo buttare a mare la democrazia e rifiutarci di votare visto che i nostri rappresentanti non sono certo esemplari di virtù civiche! Lo si è addirittura paragonato al preside del ventennio fascista, ignoranti del fatto che allora, essi non erano che i meri esecutori delle circolari ministeriali, magari avessero avuto autonomia nella scelta del personale, forse tanti docenti e studenti ebrei non sarebbero stati espulsi!