La Tua Storia Nella Mia


 

 

 

Consigli al lettore:

Se sei abituato a leggere qualche pagina prima di dormire ti consiglio la prima parte, ti divertirà e addormentarsi di buon umore concilia il sonno.

Quando sei stanco delle solite chiacchiere dei talk show allora la seconda parte aiuta meglio a riflettere.

Se sei un insegnante e ti sei svegliato con un diavolo per capello perché il cane del vicino ha abbaiato tutta la notte o perché ti è arrivata l’ennesima multa allora soffermati sugli ultimi capitoli, così potrai prendertela con me e risparmiare chi hai intorno dalla tua rabbia.  

                                                               NOTA DELL’AUTRICE

 

Il libro nasce dal ritrovamento casuale in un cassetto di vecchie foto di scuola e di famiglia. Al turbinio dei ricordi che hanno subissato la mente si è aggiunta la considerazione che i giovani ma anche coloro che ormai si sono abituati alla macchina digitale finiranno col perdere le prove tangibili del loro passato individuale e collettivo. Tutto accade così in fretta che non c’è tempo per emozionarsi, pure sull’onda di avvenimenti particolarmente commoventi l’impatto emotivo tende comunque a spengersi nel momento in cui cessa l’interesse mediatico. Se non ci sono occasioni per richiamare alla mente ciò di cui siamo stati protagonisti o testimoni, l’accaduto inesorabilmente confluisce in un non vissuto, come se non fosse realmente esistito. L’intento è quindi aiutare il lettore di ogni età a ricordare per ritrovare se stesso e la sua storia. Ricordare per essere ricordati. Una sorta di guida alla memoria alla ricerca delle proprie radici.

Dalla constatazione che l’esperienza della scuola, per un periodo più o meno lungo accomuna ogni persona, il filo con cui si dipana il vortice delle vicende e il fluire dei ricordi riflette il punto di vista dello studente e poi della relazione che in qualche modo si mantiene con il mondo dell’istruzione, nel tentativo di sbrogliare l’intreccio tra la propria storia e la   Storia.

Il testo organizzato in due parti vede nella prima: Banchi di scuola e dintorni  uno scorrere cronologico che offre l’opportunità di descrivere gli epigoni della civiltà contadina in Toscana, in cui il paesaggio agricolo è ancora per pochi lustri lo stesso di quello dipinto dai Macchiaioli. Agli albori della meccanizzazione delle campagne, i costumi, il modo di vivere, le preoccupazioni esprimono una società definitivamente scomparsa. A questa segue, con la frequenza della scuola elementare, un’immagine della vita di paese anelante al progresso dell’industrializzazione, non ancora però sconfitta dall’anonimato della città, in cui antichi rancori e rivalità vanno d’accordo con la solidarietà e la vita di relazione dei paesani.